giovedì 17 maggio 2012

Nella vita, l’importante è avere orecchio


Nella vita, l’importante è avere orecchio
Parafrasando una nota canzone di un noto cantante milanese. Per spiegare quello che è successo in un piccolo negozietto alle porte di Bologna, dove un piccolo omettino sulla cinquantina è solito recarsi ogni due settimane all’incirca, per il solito taglio di capelli. E questo fino a pochi giorni fa, quando qualcosa – come si dice in certi casi – è andato “leggermente” storto. O meglio, perduto. Ma procediamo con ordine. Sono le 10 e 41, quando Giovanni – questo il nome del cliente barra paziente – chiede a Tommaso, il barbiere di fiducia, di “farglieli un poco più sfumati sulla destra”. Quindi una richiesta tutto sommato fattibile. Ma Tommaso non sembra gradire poi molto, quasi volesse urlargli contro: “Il barbiere sono io, e te li taglio come voglio io”. Punto. Ed è lì che, forse più scorticato del previsto, prende forbice e rasoio e… “Zap!”, quando taglia di netto l’orecchio destro del suo assistito. Con il poverino che, senza lobo e senza neanche diritto di replica, inizia a rantolare sul pavimento come un piccolo ossesso. Per colpa di un dolore che, a dire il vero, è assai poco. Tant’è che il “mutilato” lì per lì non se ne accorge nemmeno. Per la serie, “dovevo pur costruire una scena plausibile in qualche modo”, o no? Ecco, appunto. Per dire che se ne accorge sì, ma solo nell’attimo stesso in cui Tommaso, forse un po’ troppo intimorito, gli fa: “Scusa, puoi reggere qui un secondo?”, e l’altro, stupefatto, “ma cos’è?”. “Come cos’è? Non vedi che è il tuo orecchio?”. “Ma come il mio orecchio? Caspita, hai ragione. Grazie”. Fino all’immancabile conto: “Shampoo, doppio taglio… Sono 20 Euro tondi tondi”. Ah, dimenticavo. Più la soprattassa per il punto “croce” che ti ho fatto, quando ho dovuto ricucirtelo alla testa… Fanno 30, contento? O forse no? (il Novellista)

In copertina: Tommaso’s, The Barber Shop. (In realtà, fotografia di Eva Martins).

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