Di giovedì, all’ora di pranzo.
Per spiegare quello che ha appena dichiarato alle nostre telecamere il killer più bravo del mondo. E subito uno scoop: è di sesso femminile, signori
miei. O per meglio dire, “donna a
tutti gli effetti”. Che durante l’ultima diretta,
allo “spiegaci un po’ meglio cosa fai per vivere”, ci ha così risposto,
testuali parole: “Allora, per prima cosa mi butto sulla preda, con tutta la ferocia
e con tutta la cattiveria possibile.
Quindi la osservo per bene nei minimi particolari, e infine con un colpo secco di mannaia – perché la mannaia ci vuole – gli porto subito via la testa. O un arto, è uguale. Che tanto alla fine – come si dice - è il succo quello che conta, o no? Perché
l’importante nella vita è una cosa
sola: essere solamente un pochino truculenti. E io, modestamente, lo sono fino
al midollo. Quando dico che “boom!”, dopo quarantacinque colpi netti… la mia vittima è ormai bell’è che pronta. Pronta e frollata per bene. Roba
che ci manca solo un pizzico di sale,
come si suol dire. Quindi lo ripeto ancora una volta, per chi magari era un
pochino distratto: che basta solo un colpo secco dietro alla nuca e… Voilà, il gioco è fatto. Per
dire che io lavoro sempre ed esclusivamente così. Da sola”. Punto. Per la serie, “nessun complice: nessun reato”. Mentre noi rispondiamo a chi ci ha giustamente scritto,
chiedendoci di spiegare per bene come funzionano certe cose. Detto questo, io
vi rimando alla prossima puntata de
“come cucinare il pollo alle
mandorle in cinque semplici mosse”. Perché, cosa avevate capito? Ah,
dimenticavo. E un caro saluto a Cesira,
la nostra amica cuoca. Sempre
disponibile e sempre presente, con la sua infallibile mannaia. Forse un po’
troppo affilata. O forse no? (il Novellista)
In copertina: il vaccino per
la vittima.
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