O meglio, una vecchia banconota che noi tutti bene o male
conosciamo. Senza per altro averla mai vista dal vivo. Per spiegare quello che succede.
Punto, non c’è bisogno di andare troppo
avanti. Perché il punto – quello vero – è che qualcosa succederà a breve.
Quando parlo dell’introduzione di una nuova banconota cartacea da ben “zero” Euro. Come dite? Sì, avete letto bene: zero. E mai valore fu più significativo di questo. Per
la serie, “dove non ci arriva il Fisco,
è la psicologia ad arrivarci per
prima”. Perché qualcuno che non abbiamo mai visto ha avuto la brillante idea di
introdurre una cosa che non abbiamo mai visto. Insomma una banconota che - a livello pratico e soprattutto legale – non ha alcun valore intrinseco.
Quindi non pensate di andare furbamente in qualche negozio del centro –
ormai pochi, a dire vero – o nel supermercato
di fiducia, per poi finire con il pagare con un carico da novanta come
questo. Poiché – lo ripeto per chi fosse rimasto magari un pochino basito dalla
notizia in sé – la banconota non
vale assolutamente niente. Nulla, zero. Fine. Anzi no, ancora una cosa. Un’ultima domanda: “E allora
perché?”, si staranno chiedendo in molti. Perché è presto detto, in due parole,
forse tre: volete mettere la sensazione
che si ha nel girare con un portafogli
gonfio fino al midollo di denaro fumante?
Forse per alcuni una sensazione assai dimenticata. Come quelle cose che sanno
di buono e di nuovo assieme. Presente la torta
della nonna? Ecco, ma adesso un
piccolissimo appunto. Primo, che per
ricevere 10 banconote, un cittadino
italiano dovrà versare la somma di un
Euro. Più iva, naturalmente. Secondo, in alternativa, aspettare che
vi arrivino gratuitamente a casa per
posta. E a carico vostro, ovviamente. Ma mi pare anche ingiusto. O forse no? (il Novellista)
In copertina: l’oggetto del desiderio.
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