sabato 12 maggio 2012

Concesso mutuo a “ragazzino” di 96 anni


Concesso mutuo a “ragazzino” di 96 anni
Di 96 anni e rotti, come si suol dire. Per spiegare quello che è successo a un piccolo pensionato di Venezia (a) cui è stato concesso il tanto sperato mutuo, che gli permetterà finalmente di acquistare la tanto sperata casa. Ma procediamo con ordine. Perché Palmiro ha da sempre desiderato una casa tutta sua ma, per un motivo o per un altro, non ha mai potuto realizzare questo suo grande sogno. E questo fino a 18 giorni fa dove, nel pieno delle sue facoltà mentali, ha deciso che era giunto ormai il momento per lui di possedere un immobile tutto suo. Dopo aver provato sei – e dico “sei!”– banche, prima di trovare quella giusta. E mai frase fu più propizia: “Palmiro, lei mi ha convinto. Le concediamo il mutuo”, detta dal direttore della Banca Centrale in persona. Senza contare che Palmiro non possiede nessuna garanzia importante in grado di comprovare la propria sanità economica. Ma se un direttore di banca un bel giorno arriva a dirti “proviamo”, mi spieghi come cavolo fai a non credergli? Ecco, appunto. E così, penna alla mano, è il 7 di Maggio, quando si trova a firmare il tanto agognato modulo. Un certificato che lo vincolerà per sempre. O per un terzo buono della sua età, è uguale. Parliamo di un omino secco come un ranuncolo selvatico, il cui unico investimento nella vita è stato quello di bersi un bicchiere di vino ogni tanto. Senza contare che gli andrà via più di mezza pensione ogni mese, per una cosa che non sa nemmeno se vedrà mai la fine. Però sempre meglio che sentirsi dire tutti i santi giorni che “l’ufficio per le estreme unzioni è nella stanza a fianco”. Dalla serie, “chi vivrà… pagherà un tasso d’interesse lordo del 3.9%”. O forse no? (il Novellista)

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